INTERVISTA A CHIARA SARACENO
Studiosa da molti anni della famiglia e delle sue trasformazioni, Chiara Saraceno affronta i cambiamenti dell’essere coppia e dell’essere genitori, superando quelle definizioni che ormai non corrispondono più alla realtà.
DOMANDA: Professoressa Saraceno, è giusto parlare di famiglia naturale?
RISPOSTA: Non è mai stato giusto, perché non c’è niente di meno naturale della famiglia. Il che non vuol dire che è innaturale, certo. Ma la famiglia è una costruzione sociale, legale e normativa. Sono le norme che definiscono quali rapporti di sesso o di generazione sono familiari oppure no. E se noi guardiamo la famiglia da un punto di vista storico, scopriamo che il processo normativo è variato molto nel tempo e nello spazio. Ancora fino all’altro ieri, per esempio, si distingueva tra figli legittimi e figli naturali.
DOMANDA: Il cambiamento della famiglia in Italia nella seconda metà del Novecento è avvenuto per merito delle donne?
RISPOSTA: Le donne, certo, ma anche grazie al movimento degli studenti, le lotte per i diritti civili. La famiglia è cambiata proprio nei contenuti, negli obiettivi. Il motivo per cui oggi le persone omosessuali vogliono considerarsi famiglia è fondato sulle trasformazioni della coppia eterosessuale. Nel momento in cui questa si basa sull’affetto reciproco, sull’uguaglianza, e non necessariamente sulla riproduzione, che differenza c’è?
DOMANDA: In Italia però le cosiddette famiglie Arcobaleno formate da persone omosessuali hanno una vita difficile…
RISPOSTA: Dal punto di vista soggettivo e sociale sono famiglie come tutte le altre. Anche dal punto di vista della parentela. Ma sulla carta queste non esistono come famiglie. Con la conseguenza che i bambini delle famiglie Arcobaleno hanno, dal punto di vista legale, una parentela molto ridotta, come accadeva ai figli naturali di un tempo. Il problema è che la famiglia non è immutabile nel tempo e nello spazio.
DOMANDA: La vita reale dei cittadini è lontana dalle norme che la regolano?
RISPOSTA: In Italia sicuramente sì. Tutto avviene con ritardo, come nel caso della riforma del diritto di famiglia del ’75. Allora lo Stato prese atto di un mutamento culturale dei rapporti tra uomo e donna e tra genitori e figli. Oggi i rapporti che le persone vivono come familiari si sono ulteriormente modificati.
DOMANDA: Cosa significa metter su famiglia, secondo lei?
RISPOSTA: Fare coppia e mettere su famiglia costituisce una esperienza di incontro e negoziazione con l'altro da sé. Bisogna costruire un «fare comune» a partire da abitudini, tradizioni differenti: che cosa si mangia e come lo si cucina, come si festeggiano i compleanni e le feste, quali sono i rituali e le scadenze importanti, ma anche come si esprime l'affetto.
DOMANDA: La famiglia più complessa?
RISPOSTA: Certamente quella che viene dalla coppia mista, dove però a volte saltando le regole c'è più apertura. Il «lavoro transculturale» di una famiglia mista per certi versi non finisce mai.