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Integrazióne s. f. [dal lat. integratio -onis, con influenza, nel sign. 3, dell’ingl. integration]

1. In senso generico, il fatto di integrare, di rendere intero, pieno, perfetto ciò che è o insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni: istituire corsi d’i. con insegnamento di materie specifiche; concedere un assegno straordinario a i. dello stipendio; i. degli alimenti, di un alimento, con aggiunta di fattori nutritivi carenti (v. arricchimento, n. 3); procedere all’i. dell’organico di un’azienda; a integrazione, a completamento: a i. delle notizie già comunicate, si aggiunge che ...
2. a. Con valore reciproco, l’integrarsi , unione, fusione di più elementi o soggetti che si completano l’un l’altro, spesso attraverso il dei loro mezzi, delle loro risorse, delle loro capacità: i. tra eserciti, tra contingenti di forze armate; i. tra stati, processo attraverso il quale gli stati, attuando fra loro una cooperazione regolata da organi aventi poteri supernazionali, tendono all’unificazione delle proprie risorse (in questo senso, si parla anche dell’i. dell’Europa o i. europea).
3. Inserzione, incorporazione, assimilazione di un , di una categoria, di un gruppo etnico in un , in un’organizzazione, in una comunità etnica, in una società costituita (contrapp. a segregazione): i. sociale, i. politica; favorire o contrastare l’i. dei lavoratori stranieri, degli immigrati nella (o alla, con la) popolazione locale; l’i. dei diversamente abili nelle strutture scolastiche e nel mondo del lavoro; l’i. delle genti di colore (in paesi in cui il potere politico ed economico sia in mano dei bianchi); in partic., i. razziale, o assol. integrazione (in contrapp. diretta a segregazione), l’auspicata abolizione di ogni forma di discriminazione razziale dei neri dai bianchi (per es., negli Stati Uniti d’America, nella Repubblica Sudafricana). Con sign. affine, ma in tono polemico: opporsi al tentativo di i. (delle classi operaie nel capitalismo, ecc.); contro il rischio dell’i. (nella società dei consumi, ecc.); rifiutare qualsiasi forma d’i. nel sistema.

Tratto e adattato da http://www.treccani.it/vocabolario